Il valore del microcredito
Dopo una carriera dirigenziale nel pubblico, Marotta è passato alla finanza
Nell’intervista a PRIVATE presenta le potenzialità del settore a vantaggio delle Pmi
Mario Marotta, un’esperienza maturata nella definizione dell’intervento pubblico nell’economia sempre guardando allo sviluppo dell’impresa privata, oggi impiegata in un contesto associativo privato, come direttore generale della Cassa del Microcredito, che fa capo a Confesercenti. Un cambio di percorso, ma con una serie di conferme.
Gli inizi
“Ho iniziato la mia carriera dirigenziale nel pubblico e ho avuto l’opportunità di occuparmi di progetti finanziari, redigendo misure a favore dello sviluppo delle imprese italiane, anche in settori particolarmente complessi come quello dell’agroalimentare o del ciclo di gestione dei rifiuti”, racconta il manager. Il quale ne parla come esperienze molto formative, sia a livello manageriale, che come cittadino. “Man mano che assumevo incarichi di maggior rilievo, ho sempre fatto tesoro delle esperienze pregresse dandomi come obbiettivo costante l’efficientamento delle condizioni economiche delle imprese e dei lavoratori”, aggiunge. “Il contesto associativo privato in cui ora opero, in realtà, è un microcosmo in cui si ripresenta la necessità di intervenire finanziariamente a favore delle imprese con servizi sempre più moderni e qualitativamente validi. In buona sostanza, nel tutelare interessi diffusi, quelli delle micro, piccole e medie imprese italiane, l’obiettivo è sempre quello della crescita economica del nostro Paese”.
Cosa l’ha spinta ad abbandonare la carriera nella pubblica amministrazione?
Mi ha convinto il progetto, che risponde ad alcune tra le prioritarie necessità che oggi hanno le imprese italiane, basato su un’analisi dei fabbisogni che condivido pienamente ossia che, in un momento di crisi come quello che sta vivendo il principale tessuto economico italiano, le Pmi, occorre sviluppare modelli che facilitino l’accesso al credito di queste. Ho aderito all’iniziativa di Confesercenti, che ha costituito un operatore nazionale di microcredito in grado di soddisfare le esigenze di sviluppo e consolidamento della piccola impresa italiana di cui, da sempre, è la rappresentante più lungimirante e dinamica.
Per chi non lo sapesse, cosa fa un operatore di microcredito e come si cala nel contesto attuale?
Si tratta di un intermediario finanziario, iscritto all’elenco di cui all’articolo111 del testo unico bancario, specializzato nell’esercizio di finanziamenti di piccolo taglio destinati alle micro, piccole e medie imprese italiane, che intendono avviare nuove iniziative commerciali o ampliare la propria offerta sostenendo investimenti dimensionalmente limitati. Il microcredito si rivolge anche a quei giovani professionisti che intendono realizzare il loro sogno di mettersi in proprio e avviare una carriera autonoma consentendo a quest’altra fondamentale categoria di imprenditori di se stessi di ottenere finanziamenti per l’apertura del loro studio, per sostentare la loro formazione obbligatoria, in sostanza per crescere ed accrescere la loro professionalità e capacità reddituale. Il microcredito è la forma di L’obiettivo a tendere è di soddisfare i bisogni di cassa di un numero crescente di micro, piccole e medie imprese italiane, diventando un partner di lungo corso di chi ci sceglie Mario Marotta finanziamento che può essere azionata anche da quei soggetti imprenditoriali che non possono ricevere sostegno dal sistema creditizio ordinario, le cui regole e i cui costi, diretti e indiretti, non sono conciliabili con questi soggetti che, causa la crisi economica che stiamo vivendo, stanno diventando sempre più numerosi.
Dunque, un modo etico di fare credito?
Un modo diverso di farlo, in cui si cerca di valutare non solo il merito creditizio del soggetto richiedente ma anche la potenzialità del progetto che si intende sviluppare.
Come nella definizione delle misure di intervento pubblico?
Esatto. È un modello che favorisce il singolo progetto imprenditoriale ma che guarda necessariamente a come questo si inserisce in un tessuto più ampio, senza basarsi solo ed esclusivamente sul merito di credito del richiedente. Il microcredito è un sistema di finanziamento che tende all’accrescimento della ricchezza diffusa creando uno schema in cui il finanziatore cura, nel tempo, la crescita del finanziato. Lo segue, lo informa e lo corregge, se necessario, ridefinendo assieme a questi le decisioni e gli obiettivi aziendali con dei servizi di tutoraggio che consentono di sviluppare un modello armonico e contestualizzato di impresa nei territori e nei settori di appartenenza. Come è nato questa passione per il settore? Quando ho incontrato i vertici di Confesercenti che mi hanno spiegato il progetto, rimasi colpito dalla validità di questo e fui contagiato dall’entusiasmo che scaturiva dalla spiegazione del modello scelto. Mi chiesero di diventare il direttore generale della Cassa del Microcredito, intermediario di microcredito di proprietà di Confesercenti. Ne fui lusingato. Compresi l’essenza sociale di questo nuovo servizio che Confesercenti intendeva offrire alle imprese che rappresenta e soprattutto fui persuaso della necessità di sviluppare un modello creditizio che valutasse le iniziative imprenditoriali senza basarsi necessariamente sul patrimonio dell’imprenditore richiedente.
Quali sono gli obiettivi della Cassa?
Purtroppo, il microcredito in Italia, nonostante gli ottimi sforzi di promozione fatti dall’Ente Nazionale di Microcredito, non ha ottenuto la diffusione auspicata. La Cassa del Microcredito che dirigo, si pone, grazie al supporto di Confesercenti quale punto di riferimento nazionale della microfinanza. L’obiettivo a tendere è di soddisfare le necessità finanziarie di un numero sempre crescente di micro, piccole e medie imprese italiane e di diventarne il partner di lungo corso, implementandone l’efficienza e la produttività con la fornitura di servizi non solo finanziari ma anche di assistenza tecnica. Il vantaggio dovuto alla disponibilità della rete sviluppata negli anni dalla principale associazione di tutela delle PMI italiane, Confesercenti, è un vantaggio non da poco ma significa anche porsi obiettivi sfidanti ed ambiziosi a cui Cassa del Microcredito non può sottrarsi. Spero, con il mio impegno, di favorire lo sviluppo del microcredito in Italia, operando all’interno di un intermediario finanziario veloce, competente e, al contempo, dotato di una struttura solida e professionale in grado di realizzare le vision di quella piccola impresa italiana che in passato è stata più volte capace di intestarsi il merito della ripresa economica ma che oggi non sempre viene assecondata dal sistema finanziario.